Ritorno al futuro: da Parigi 2024 a Torino 2006, un viaggio al tempo delle nostre Olimpiadi 

Venerdì 26 luglio iniziano ufficialmente i Giochi olimpici di Parigi 2024: un momento che porta molti torinesi indietro nel tempo di 18 anni, quando in poco più di due settimane i XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006 segnarono un “prima” e un “dopo” per la storia della loro città.

C’è chi ha vissuto quei giorni come spettatore sugli spalti, chi nelle strutture come volontario o addetto ai lavori, chi ne ha respirato l’atmosfera per le strade, attraversando i nuovi spazi urbani e le notti bianche piene di vita: le Olimpiadi e le Paralimpiadi del 2006 hanno rappresentato una svolta decisiva per il capoluogo piemontese, attirando l’attenzione di tutto il mondo. Un interesse che è andato ben oltre la Cerimonia di Chiusura.

Ritorno al futuro: da Parigi 2024 a Torino 2006, un viaggio al tempo delle nostre nostre Olimpiadi In quei giorni Torino infatti cambia volto per sempre: si trasforma l’urbanistica, si rinnova il piano di infrastrutture, intere aree nascono o si trasformano, inaugura la linea metropolitana con la sua prima tratta Fermi – XVIII Dicembre e iniziano a infondersi nuove possibilità e opportunità a livello artistico, tecnologico, ambientale e turistico. In poche parole, Torino cambia vocazione, riuscendo ad affrancarsi dall’etichetta di città grigia ed ex industriale e a presentarsi nuovo centro culturale di rilevanza internazionale, simbolo di innovazione e ospitalità.

Per Fondazione CRT, i Giochi del 2006 rappresentano uno degli investimenti più consistenti nella storia dell’ente, secondo solo al progetto di riqualificazione delle OGR Torino. Grazie a un contributo straordinario di 20 milioni di euro a 2 mesi dalla manifestazione, Fondazione CRT giocò un ruolo cruciale nella realizzazione delle IX Paralimpiadi invernali di Torino 2006, partecipando attivamente alla diffusione degli ideali attraverso bandi e progetti dedicati alle scuole e al territorio. Un impegno chiave non solo per la valorizzazione dell’evento sportivo, ma anche per la promozione e valorizzazione dei valori di inclusione e solidarietà perseguita anche a Giochi conclusi.

Torino 2006: il ritorno alle nostre Olimpiadi

“Prima del 2006. Torino non era segnata sulla maggior parte delle cartine internazionali” racconta Gabriele Cresta, direttore artistico della mostra Torino 2006: il ritorno e Project Advisor di Giubileo Incontri: “dopo le Olimpiadi, tutto è cambiato. Un cambiamento talmente radicale che forse rischia di essere dato per scontato. Da qui l’idea di dare vita a una mostra che grazie ai suoi 500 pezzi è in grado di riportare i suoi visitatori indietro nel tempo”.

Ritorno al futuro: da Parigi 2024 a Torino 2006, un viaggio al tempo delle nostre nostre Olimpiadi 

Alumnus del progetto Talenti per il Fundraising di Fondazione CRT, Gabriele Cresta oggi lavora nel settore del fundraising e della cultura dedicandosi nella vita privata al melodramma e al collezionismo – per citarne una su tutte, la sua collezione di 11.000 libretti d’opera è tra le più grandi in Europa. Passione, quella del collezionismo, nata anche grazie ai Giochi, quando a 13 anni Gabriele iniziò a mettere da parte le prime spille delle Olimpiadi, fino ad arrivare a possederne oggi oltre 2.700 pezzi.

Casa Canada, il Villaggio olimpico, il merchandising, le divise dei volontari e del tedoforo, le torce olimpiche, le medaglie, gli articoli e le adv sui giornali, gli slogan Beyond Paralympics e Passion Lives Here, le mascotte Aster, Neve e Gliz: vetrina dopo vetrina, ogni visitatore qui può ripercorrere non solo la storia della propria città, ma anche e soprattutto la sua storia personale. “I Giochi hanno fatto da spartiacque nella vita di molti torinesi, come nel mio caso: per questo la mostra non è solo una celebrazione delle Olimpiadi, ma vuole essere un omaggio a tutti coloro che hanno vissuto quest’esperienza irripetibile”.

Patrocinata da CONI – CR Piemonte, l’esposizione è allestita presso gli spazi di Giubileo Incontri, nuovo spazio culturale a pochi passi da piazza Carducci, sul crocevia tra il quartiere San Salvario e Millefonti, tra il Po e l’asse ferroviario. Inaugurato proprio con “Torino 2006 il ritorno”, il centro vuole proporsi come nuovo riferimento per il quartiere e della città, offrendo spazi per esposizioni, performance artistiche ed eventi. Tra i prossimi progetti, l’apertura di un bando accessibile a tutti per offrire uno spazio espositivo a collezioni ed esposizioni che non sempre trovano un luogo in cui essere apprezzate dai visitatori. 

Torino 2006: il ritorno è visitabile fino al 29 settembre, il giovedì e il venerdì dalle 11 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 13 o su appuntamento: giubileoincontri@giubileo.com

Il curatore di “Torino 2006: il ritorno” Gabriele Cresta e Valentino Castellani, già Sindaco di Torino e presidente TOROC, comitato organizzatore dei XX Giochi olimpici invernali

 

Ritorno al futuro: da Parigi 2024 a Torino 2006, un viaggio al tempo delle nostre nostre Olimpiadi