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Agenda della Disabilità

Oltre 150 idee per un futuro a misura di tutti: è disponibile la prima Agenda italiana della disabilità promossa da Fondazione CRT e Consulta per le Persone in Difficoltà: un modello di inclusione partecipato, frutto di un lungo percorso di ascolto e co-progettazione iniziato  nel 2021 e durato circa un anno, con il coinvolgimento di circa 300 soggetti, tra organizzazioni non profit e “portavoce” della società civile.

Il documento, che guarda alla disabilità come opportunità e risorsa, raccoglie la sfida del “Leave no one behind” dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo sostenibile, ed è coerente con gli obiettivi della Strategia europea per i diritti delle persone con disabilità.

L’Agenda è costruita attorno a sei temi strategici: abitare sociale, sostenere le famiglie, vivere il territorio, lavorare per crescere, imparare dentro e fuori la scuola, curare e curarsi. Sulla base di questi goal sono state definite le linee d’azione concrete per migliorare l’inclusione delle persone con disabilità, che sono oltre 3 milioni in Italia (il 5,14% della popolazione), di cui circa 225.000 in Piemonte e Valle d’Aosta (Dati Istat 2019).

L’Agenda è stata presentata il 3 dicembre 2021 con un convegno alle OGR di Torino nell’ambito della Giornata Internazionale per la Disabilità. (Vai alla news per approfondire)

LA PIATTAFORMA ON LINE

L’Agenda della Disabilità è per definizione “aperta” perché rappresenta il punto di arrivo di un anno di lavoro e, al tempo stesso, il calcio di inizio di una nuova “partita” della Comunità Virtuale su www.agendoperlagenda.it, piattaforma aperta a cui tutti possono partecipare – associazioni, istituzioni, corpi intermedi, singoli cittadini anche di altri territori – in linea con il principio di sussidiarietà.

Nel 2022 la piattaforma sarà il luogo in cui verranno raccolti i progetti più innovativi attualmente prodotti rispetto al tema delle della disabilità e della fragilità, spiegati anche attraverso le interviste a chi li ha realizzati.

Un grande cloud dove poter partecipare online a incontri, talk e forum, proposti a ciclo continuo durante tutto l’anno e che avrà come scopo principale quello di continuare a lavorare sui temi dell’Agenda e sostenere la creazione di una nuova rete tra associazioni e mondo civile.

I cittadini e i portatori di interesse possono dunque entrare a far parte della comunità virtuale per conoscere i risultati parziali conseguiti dalle ONP; interagire con loro attraverso la proposta di commenti, integrazioni, materiali di approfondimento; entrare in rete con tutti i portatori di interesse iscritti alla piattaforma; partecipare agli eventi pubblici.

Scarica le istruzioni che ti guidano passo passo nel processo di iscrizione.

LE IDEE DELL’AGENDA

Le idee dell’Agenda. Le proposte, raccolte nelle 90 pagine dell’Agenda, colgono a tutto tondo i diversi aspetti della vita quotidiana e i differenti snodi dell’esistenza di ognuno.

Trasversale è il ruolo delle comunità e delle relazioni fra persone, ONP, servizi pubblici e società civile. In queste reti sono emersi nuovi stimoli e idee concrete per l’abitare, per i sostegni alle famiglie, per godere delle opportunità del territorio, per coltivare al meglio la propria salute, per imparare e formarsi, per lavorare ed essere attori del tessuto produttivo e dei servizi.

Si va da idee progettuali che puntano alla rigenerazione urbana pensando a tutti i cittadini, anche a quelli più fragili (ad esempio, vengono proposte campagne di raccolta fondi – crowdfunding e fundraising – per riconvertire spazi pubblici abbandonati in luoghi di aggregazione, percorsi di formazione ad hoc per gli studenti di ingegneria di architettura finalizzati a “immaginare” spazi di co-housing adatti a tutti).

Idee che ripensano lo spazio costruito e l’ambiente in chiave di universal design, che individuano suggerimenti e azioni per una maggiore fruibilità della cultura, dello sport, del tempo libero (dalle smart box sociali dedicate al turismo accessibile ai facilitatori, come l’easy to read, per fruire delle mostre). Forte è l’attenzione verso le famiglie con la messa in campo di azioni di informazione, accompagnamento, sostegno nella quotidianità e nelle emergenze (ad esempio attraverso “antenne” e sportelli distribuiti sul territorio, la promozione di meccanismi di sostegno “tra pari” per ampliare la possibilità di fruizione da parte delle persone con disabilità, anche con difficoltà economiche, delle opportunità del territorio)

Molte le idee progettuali focalizzate sulla formazione (con moduli formativi sulla condizione di disabilità che possano essere inseriti nei piani scolastici annuali, percorsi formativi per personale scolastico, la promozione di progetti di mobilità all’estero, come l’Erasmus, per gli studenti con disabilità, iniziative di contrasto alle fake news sulla disabilità) e verso nuove strategie che consentano alle persone di entrare nel mondo del lavoro e di rimanerci in maniera adeguata, attraverso l’accompagnamento, l’affiancamento sia delle persone che delle aziende, con un occhio anche all’autoimprenditorialità (ad esempio attraverso l’introduzione delle figure del mediatore e del disability manager negli ambienti di lavoro, l’avvio di collaborazioni sulla disabilità con centri di formazione professionale, la mappatura delle opportunità di alternanza scuola-lavoro, eventi di speed networking – un format di incontro progettato per accelerare i contatti aziendali e scambiarsi informazioni tra datori di lavoro -, lo sviluppo di piattaforme digitali per favorire lo scambio di informazioni e conoscenze sulle esperienze di autoimprenditorialità delle persone con disabilità).

E poi la salute con progetti che sostengano e accompagnino le persone con disabilità e le loro famiglie in particolare nelle strutture ospedaliere, che rendano davvero accessibili gli ambulatori specialistici in modo che sappiano accogliere persone con differenti disabilità (introducendo ad esempio la figura del mediatore sanitario e crediti formativi sulla disabilità per gli operatori sanitari). Rimuovere insomma qualsiasi ostacolo che limiti l’accesso alla diagnosi, alla cura, alla riabilitazione, alla prevenzione.

Un impegno per l’inclusione che si intende riconoscere attraverso un sistema di marchi e bollini da assegnare ad attività, servizi e luoghi a misura di tutti.

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