Il festival 2021 è dedicato ai “confini/sconfinamenti”

Torna il Festival delle Colline Torinesi, cancellato nel 2020 per la pandemia Covid. La rassegna, che da sempre riceve il significativo contributo di Fondazione CRT, è stata rimodulata “in base ai cambiamenti di visioni dettati dal tempo in corso’ e in un nuovo periodo, in autunno, dal 14 ottobre al 14 novembre. Un mese di spettacoli di teatro contemporaneo intorno al tema “confini/sconfinamenti” e che comprende alcuni lavori programmati nella scorsa stagione, tenuto conto che diversi degli spettacoli del 2020 sono stati recuperati e integrati nella stagione del Tpe-Teatro Piemonte Europa.

“Ci sono tanti confini e tante possibilità per varcarli – afferma il direttore del festival Sergio Ariotti – da quelli territoriali che ben conoscono i migranti, a quelli esistenziali sperimentati da tutti noi con la pandemia. Uno dei compiti della creazione contemporanea, a nostro avviso, è di ‘sconfinare’, contaminare i linguaggi, prosa, danza, performance, video, per arrivare ad una comunicazione nuova tra le arti e tra le persone”.

Anche quest’anno il Festival delle Colline è realizzato con Tpe, in partnership con Fondazione Merz, proprio nello spirito della massima contaminazione tra e arti, e in collaborazione con Teatro Stabile Torino, Casa del teatro ragazzi, Castello di Rivoli. In tutto 18 spettacoli di cui 6 internazionali e 6 prime nazionali. Apre il festival il 14 ottobre, al Teatro Astra, “La buona abitudine” della compagnia Societas di Claudia Castellucci.

“La sinergia che si è sviluppata tra la Stagione TPE e il Festival delle Colline Torinesi ha consentito agli spettatori più curiosi, e disposti a sperimentare, di condividere un progetto lungo un intero anno. Con lo sguardo sempre più rivolto alla scena internazionale stiamo tracciando la strada per quello che potrebbe diventare anche un progetto più ampio e partecipato di tutta la città. Il Teatro Astra sta diventando quel luogo dove valorizzare la “ricchezza delle differenze” che lo sguardo artistico propone, un luogo che ha come unico requisito l’alta qualità delle proposte, il luogo di una «Utopia contemporanea» – abitata da progetti trasversali che offrono un ventaglio di alternative e pluralità. Progetti che stanno allargando i confini del nostro pubblico, che condivide con noi questa avventura” sottolinea Valter Malosti, direttore della Fondazione TPE.

APPROFONDIMENTI

Vai al sito del Festival per il programma

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