Il ragazzo cyborg che sogna le Olimpiadi di canoa

Sarebbe il mio sogno gareggiare alle Olimpiadi. La strada è ancora lunga ma nulla è impossibile e la determinazione non manca. Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita”. Chi parla è Michel Roccati, che ha raccolto diversi traguardi quest’anno con la canoa e che fino a qualche anno fa pensava che la sua vita non sarebbe tornata più quella di prima, figuriamoci quella di un atleta.

Tutto può infatti cambiare all’improvviso. Un incidente e la quotidianità viene stravolta. Si deve reimparare a vivere, in modo diverso. È quel che è successo a Michel che, dopo un’incidente stradale nel 2017, all’età di 27 anni, ha perso l’uso delle gambe.

Ma ecco che la vita stupisce di nuovo. Un team di ricercatori oltre confine, a meno di 4 ore da Torino, realizza un dispositivo che restituisce nuovamente la mobilità degli arti.

Le gambe di Michel sono tornate infatti a muoversi grazie ad un ponte digitale in grado di collegare nuovamente il midollo spinale, sviluppato grazie al progetto di ricerca all’avanguardia “Stimo”, realizzato dall’Università di Losanna e dal Centre Hospitalier Universitaire. Quel progetto ora è entrato in una nuova fase, con il nome “Brain Spine Interface”, per il recupero degli arti superiori: una sfida sostenuta da Fondazione CRT in collaborazione con la Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus.

Il “Ragazzo Cyborg” – così ama definirsi – non solo conduce una vita normale, fatta di passioni, di sogni, ma oggi è anche un campione di canoa.

 

 

Michel quest’anno hai avuto grandi soddisfazioni!

Sì, la mia attività agonistica con la canoa quest’anno mi ha regalato un primo posto al decathlon challenge Milano, alle regionali che si son disputate a Candia e alla gara interregionale di Genova. E un secondo posto campionato italiano a Sabaudia (categoria nuova sui 5000m) e alla gara internazionale a Milano.

Ci racconti i tuoi allenamenti?

Ogni giorno della settimana dal lunedì alla domenica prevede una tipologia di allenamento, anche due volte nello stesso giorno, al mattino prima di andare a lavoro e alla sera.

In questi ultimi mesi, per via delle piene sul Po sono stato molto svantaggiato dal punto di vista degli allenamenti in acqua, infatti ho dovuto rinunciare ad alcune gare. Avrò altre occasioni, infatti tra agosto e settembre ci saranno altre gare molto importanti. Nel mentre sto provando nuove barche, sempre in prestito, molto più performanti per spostarmi anche su competizioni internazionali. Ogni nuova barca rappresenta una sfida più difficile da affrontare, portando ad aumentare la propriocezione del mio corpo a livelli sempre maggiori.

Come funziona la canoa che adoperi per le tue gare?

Per la paracanoa non esiste niente di standardizzato per questo dobbiamo sempre andare per tentativi e usare l’ingegno, una volta trovata la formula giusta con gli adattamenti per avere maggiore feeling con la barca (stabilità e forza), si potrà proporre anche ai futuri atleti che vorranno affacciarsi a questo sport. Siamo Pionieri anche nella paracanoa.

La tua attività sportiva può far conoscere al pubblico la tua storia?

Molto importante è che durante tutte queste competizioni sportive ho l’occasione di mostrare gli sviluppi della sperimentazione Svizzera, “accendendomi” e camminando tra i vari campi gara creando interesse e potendo fornire consigli pratici su come mantenere il fisico allenato per poter usufruire in futuro di questa tecnologia e per poter nuovamente alzarsi in piedi.

Che ruolo ha nella tua vita lo sport?

Lo sport ha sempre fatto parte della mia vita. È una motivazione a prendersi cura del proprio fisico e a mettersi in gioco ogni giorno. I sacrifici vengono sempre ripagati con risultati che trovano giovamento anche nel quotidiano. Sport è movimento e movimento è vita.

Tra poco ci saranno le Olimpiadi e Paralimpiadi, ti vedremo prima o poi anche lì?

Sarebbe il sogno di ogni sportivo, per me la strada è ancora lunga ma nulla è impossibile e la determinazione non manca.

Quali discipline seguirai con più passione?

Ovviamente la canoa e poi tutti gli altri, chi lo sa, magari trovo nuovi spunti per iniziare altri sport dove potermi mettere alla prova o per sviluppare con gli ingegneri nuovi programmi da usare con la stimolazione così da implementare la lista di attività che posso nuovamente fare grazie alla Ricerca.